PERCHÉ SCIOPERARE IL 12 DICEMBRE?
Cari Colleghi,
come è noto, le OO. SS. della Dirigenza Medica e Sanitaria, preoccupate per lo stato della Sanità Pubblica e per lo stallo nel rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro dopo 8 anni di blocco ed indignate per il perseverante definanziamento del F.S.N., che mette a rischio il diritto alla salute dei Cittadini ed umilia la vita professionale dei propri iscritti, hanno proclamato per il 12 dicembre un giorno di sciopero della categoria per protestare contro l’indifferenza del mondo politico nazionale e delle Regioni responsabili di tutto ciò.
L’assunzione di tale decisione non è stata presa a cuor leggero. Da sempre siamo ben consci della difficoltà di attuare uno sciopero in Sanità. Piaccia o non piaccia è però l’unica arma, fra quelle previste dallo Statuto dei Lavoratori e dal Codice di autoregolamentazione dei Servizi Pubblici, che evidenzia subito il grado di condivisione della protesta e gli effetti generati dalla astensione dal lavoro (anche se attenuati dalla limitazione imposta a 1 giorno e dal rispetto dei servizi essenziali) e il cui grado di adesione e le motivazioni che lo sostengono vengono ripresi e amplificati dai mass media e possono scalfire la cinica indifferenza dei politici.
QUALI SONO LE MOTIVAZIONI DELLO SCIOPERO?
- Il perdurare nella Legge di Bilancio per il 2018 del definanziamento del S.S.N. (% di PIL fra le più basse fra le Nazioni della U. E.) e di conseguenza non adeguato all’erogazione dei nuovi LEA per i Cittadini. In tali condizioni l’universalismo e l’accessibilità del S.S.N. diventano principi retorici, negati nei fatti.
- La condizione di stallo delle trattative per il rinnovo del CCNL della Dirigenza Medica e Sanitaria, a differenza di altre categorie del mondo sanitario, conseguente al sabotaggio sistematico di un tale rinnovo da parte di tutte le Regioni, indipendentemente dall’area politica di riferimento in cui si sono collocate, per due motivi:
- - perdurare il più possibile nell’azione di riduzione della spesa per tale dirigenza al fine di far quadrare i bilanci aziendali, messi in crisi anche da omessa o errata programmazione e/o organizzazione dei servizi sanitari;
- - utilizzare volutamente il boicottaggio all’avvio della contrattazione nazionale come arma di ricatto nei riguardi del Governo e i propri dirigenti del ruolo sanitario come “scudo umano” per ottenere ulteriori finanziamenti del FSN, prorogandone di fatto il blocco.
- Per le Regioni appartenenti all’area politica di opposizione, si aggiunge cinicamente una ulteriore motivazione a tale boicottaggio: la voglia di creare un diffuso scontento elettorale che incida nelle future elezioni politiche.
- L’inadeguatezza delle risorse economiche stanziate per il rinnovo contrattuale rispetto al prolungato saccheggio dei fondi contrattuali e alle economie realizzate grazie al turn-over negato dei Dirigenti Medici e Sanitari, da parte delle Aziende Sanitarie in assenza di controlli da parte delle Regioni.
- Il mancato riconoscimento da parte del Governo delle condizioni di lavoro gravose ed usuranti dei Dirigenti del ruolo sanitario, già esistenti e in costante peggioramento.
- L’ostinazione delle Regioni e delle Aziende Sanitarie nel pretendere di ridurre la durata delle ore di riposo minimo e di accentuare i carichi di lavoro, oltre i limiti stabiliti dalla U. E., incuranti delle norme legislative europee e italiane e dell’aumento significativo dei rischi per la salute dei lavoratori e dei rischi clinici per i pazienti, al fine di non rivedere ed ottimizzare la programmazione esistente dei servizi sanitari e di non entrare in conflitto con i campanili, con le possibili ritorsione elettorali…!
- Mentre il SSN non trova specialisti, si attua anche quest’anno la non ammissione di 10.000 giovani medici neo laureati alle Scuole di specializzazione, lasciandoli così fuori dai percorsi formativi e dall’accesso al lavoro, nel disinteresse colpevole delle Istituzioni nazionali e regionali.
- Il colpevole ritardo dei processi di stabilizzazione dei precari per volontà delle Regioni, che intendono risparmiare, per i motivi sopra ricordati, anche su di loro.
- La becera volontà del Ministero della Salute e di alcune Regioni di determinare i fabbisogni di dirigenti del ruolo sanitario con metodologie mutuate dalle catene di montaggio delle fabbriche manifatturiere, basate sui tempari e incuranti della qualità dell’assistenza, della prevenzione e dei possibili rischi clinici per i pazienti
Conclusione
Cari Colleghi, presumibilmente la realtà che state vivendo da alcuni anni è ancor più grave di quella che è stata descritta. Motivazioni per uno sciopero ve ne sono in abbondanza
Tutto il mondo politico nazionale e regionale ha deciso strumentalmente di considerare la sanità pubblica un costo e la spesa per il personale della dirigenza del ruolo sanitario uno degli addendi maggiori di tale costo.
Gli stessi soggetti in modo subdolo stanno operando per tentare di confinare la Sanità Pubblica ad una sanità low cost per i meno abbienti. Per ottenere questo risultato senza tanto esporsi con la popolazione, hanno deciso di umiliare e demotivare la nostra categoria con l’azione di aggressione in corso, confidando nella incapacità della stessa a reagire per la storica poca simpatia per la protesta e per gli scioperi.
Questa volta non possiamo più permetterci atteggiamenti individuali di buonismo e/o di astensione. Lo sciopero della categoria è una conta politica.
ADERISCI PER DIFENDERE LA DIGNITÀ DEL TUO LAVORO E DI QUESTA PROFESSIONE E PER CONSERVARE UNA SPERANZA DI FUTURO PER TE E PER LA TUA FAMIGLIA